Libel Seva “UNA MASSA INVADENTE”

Una massa inquietante

Come ci si sente quando, in sole due settimane, il proprio corpo si deforma e l’ecografia rivela la presenza di una massa immensa nell’addome? In attesa della TAC chiarificatrice, ho scelto la serenità dello yoga e della meditazione.

Tutto inizia ad Aprile, con l’avvicinamento al mio compleanno. Stavolta mancano 26 mesi a quota “60 anni con soddisfazione”. Ho sempre curato la mia alimentazione, il mio stile di vita, le mie scelte. Sono passata per traumi, malattie, stress e situazioni complicate, ma yoga e sport mi hanno ben aiutato a uscirne fuori. Mi sento in gran forma: taglia 38, pancia piatta, tono muscolare ottimo, e capelli rigorosamente bianchi,  perché non voglio sembrare niente di diverso da quello che sono!

Però, c’è qualcosa che stona. Improvvisamente, noto una pancetta, strana, dura e compatta, che non mi permette neanche di fare le posizioni yoga e sembra crescere a vista d’occhio. Elaboro qualche ipotesi psicosomatico-esistenziale fin quando arriva la richiesta dell’omeopata di fare accertamenti.

Sto bene, sono in forma, so che non può essere nulla di serio. Vado a fare l’ecografia tranquilla.

Esco dalla stanza dell’ecografia non più tranquilla, come mi segnala il mio respiro concitato. Con fare easy comunico a mio marito Nìel l’esito: nel mio addome hanno trovato 30 cm di “qualcosa”. Non si comprende cosa sia, non se ne vede l’origine, è stato definito “una tumefazione”. Per avere chiarezza, mi faranno una TAC con contrasto di lì a 10 giorni.

Cerco di tenere un ritmo di respiro lento per restare calma e sorrido con fiducia. Avere 33 anni di yoga sulle spalle sarà servito a qualcosa! Soprattutto, faccio qualche azione importante. Come parlare con l’angelo demiurgo di questa storia, la mia dottoressa. Una donna piena di forza e sorriso, dallo sguardo vivo e presente, che dichiara “Voglio tenere i miei pazienti nel cuore e non nella mente”. Una donna che riempie la stanza con la sua energia e ha una voce in grado di placare ansia e dubbio.

Ma, davanti alla mia ecografia, il mio angelo impallidisce, cambia tono di voce, il viso diventa serio e ribadisce che va fatta una TAC. Mi saluta ritrovando la sua voce e il suo sorriso, e mi dice “Ne ho visti tanti così, e ne sono usciti”. Questa sua frase mi fa parecchio piacere.

Disdico gli impegni di lavoro, e mi rifugio nella presenza di pochissime persone che, per un paio di mesi, saranno le mie uniche figure di riferimento. Ho solo bisogno di raccoglimento, serenità e allegria. Anche perché intanto la “massa” continua a lievitare, arrivando a consegnarmi 34 cm in più di giro vita in due settimane. Una ciambella soda, che pesa sulla schiena, blocca il diaframma e mi obbliga a stare sempre sdraiata.

Posso solo dedicarmi alla meditazione, che riempie tante ore di quei 10 giorni di attesa della TAC. Ho sempre pensato che lo yoga fosse quello che c’è fuori dal tappetino, e adesso ho un’ottima occasione per metterlo in pratica. 

Le persone attorno mi chiedono come faccio a non preoccuparmi… Sono “yogica” ma non stupida, e so che questi rischiano di essere ultimi momenti di pura serenità nella mia vita. Voglio godermeli tutti! (…continua)

21 pensieri su “Libel Seva “UNA MASSA INVADENTE””

  1. Ho combattuto il primo tumore con tenacia forza , quasi fosse una sfida che non ho mai e poi mai pensato di perdere. Con in testa sempre il mio tornare sul tappetino, al mio ritrovare il corpo , non quello che adesso mi stava abbandonando.
    Sono passato per una remissione completa scritta nero su bianco. Poi una recidiva che non mi ha dato neanche il tempo di riassaporare la mia vita. Ora sono in ospedale dopo un mese devo ancora riprendermi dall’intervento. Ma il mio pensiero è sempre la. Ritrovare il mio corpo , la gioia dello yoga , del sentirsi vivi.
    Grazie per aver condiviso la tua storia.

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    1. Stai vivendo in yoga, dal primo all’ultimo momento, guardando solo al traguardo. La guarigione è questo!! Ti ricordero’ nel mantra di guarigione che vibro ogni giorno. Grazie per le tue parole. Libel Seva

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  2. Marzo, aprile, maggio…settembre mese del ripensamento, sugli anni e sull’età. Un ripensamento, questo blog, per guardare al passato e progettare il futuro. E vivere con consapevolezza e coraggio il presente. Buona vita!

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    1. beh, senza scomodare Oscar Wilde il quale affermava che alla vita ed alla morte non c’ è rimedio, salvo godersi l’ intermezzo), penso e spero che il racconto della nostra esperienza sia uno stimolo a guardarsi dentro e vivere con più consapevolezza la fortuna di esserci!

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    2. beh, senza scomodare Oscar Wilde, il quale sosteneva che alla vita ed alla morte non c’è rimedio salvo godersi l’ intermezzo, questo blog si ispira a come poter esistere, senza dover sopravvivere, A se stessi, ed al K.

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  3. Aspettavo un momento di calma per poter scrivere un pensiero. Approfitto così di questo sabato notte lavorativo per immergermi nelle tue parole, cogliendone tutto il realismo e tutta la tua forza interiore. Posso solo dirti che, un passo dietro te, siamo tutti qui per sostenerti. Un abbraccio!

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